Comune di Bovalino

Bovalino è un comune italiano di 8679 abitanti della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

Origini del nome

Sull’origine del nome del centro urbano, di derivazione greca, esistono due teorie: la più accreditata riporta questo toponimo con il significato di “terra dei buoi”, per la probabile presenza di mandrie di bovini nella zona, mentre un’altra possibile interpretazione, anch’essa di origine greca, estrapola il nome Bovalino come “luogo dove si trova il lino”, a causa della diffusa coltivazione del lino a livello locale.

Informazioni:

Sito istituzionale:

www.comune.bovalino.rc.it

Il Territorio

Il territorio di Bovalino si estende per 17,9 km lungo la costa ionica reggina (denominata Costa dei Gelsomini), giungendo a nord fino ad Ardore, mentre a sud lambisce la contrada Palazzi di Casignana; si addentra inoltre all’interno fino alle pendici dell’Aspromonte, confinando a ovest con i comuni montani di San Luca e di Benestare.

Di notevole importanza sono lo sviluppo della spiaggia e del mare cristallino, non solo dal punto di vista turistico ma anche per la mitigazione del clima bovalinese.

Le Frazioni di Bovalino sono: Bosco Sant’Ippolito, Bovalino Superiore, Pozzo.

La frazione di Bovalino Superiore sorge su una collina a 210 m. s.l.m., da dove si gode di scorci paesaggistici incantevoli, che abbracciano dall’Aspromonte al Mar Ionio. Si sviluppa in senso longitudinale cinto da alte mura, con due porte di accesso e conserva al suo interno i resti di un castello normanno e numerose testimonianze storiche ed architettoniche del paese originario.

La Storia di Bovalino

Come confermato dalla scoperta di numerosi resti archeologici, le origini di Bovalino sono da ricondurre ai primi coloni greci che nel VIII sec. a.C. si insediarono sul litorale. Sede di preziose villae in epoca romana e dimora di vari monasteri basiliani durante il periodo bizantino, nel XII sec. d.C., con l’avvio dei lavori del castello voluto da Ruggero I (detto “il Normanno”), la popolazione si spostò su una collina a 210 m s.l.m. rinominata “Mocta Bubalini”: l’odierna Bovalino Superiore.
Il paese crebbe per secoli in popolazione e ricchezza, fino al Cinquecento, periodo d’oro della storia bovalinese. Nel 1571 il conte Marullo, signore di Bovalino, finanziò addirittura una delle navi che parteciparono alla celebre “battaglia di Lepanto”.Tanta opulenza attirò però numerosi attacchi di corsari turchi, culminati con la spedizione dell’otto settembre 1594, capitanata da Sinan Pascià, nato col nome cristiano di Scipione Cicala. Secondo la leggenda, solo un miracoloso intervento della Vergine Immacolata riuscì a salvare il paese dall’incendio appiccato dalle truppe saracene.
Sempre nel 1571 nacque il Beato Camillo Costanzo, missionario gesuita martirizzato a Hirado, in Giappone, nel 1622. Il Beato bovalinese è al centro del percorso di gemellaggio tra Bovalino e la città nipponica in cui perse la vita.
Durante il XIX sec., con la costruzione della ferrovia, nacque il centro costiero di Bovalino Marin, cresciuto rapidamente fino ad arrivare alle dimensioni attuali, importante polo d’attrazione commerciale e turistica.
Bovalino ebbe parte attiva nelle lotte per il Risorgimento italiano. Nel 1847 la cittadina fu teatro di una rivolta guidata, fra gli altri, dal giovane conterraneo Gaetano Ruffo, fucilato a Gerace a soli ventiquattro anni insieme ad altri quattro patrioti (i cosiddetti “cinque martiri di Gerace). Un altro concittadino, Francesco Calfapetra, fu un valoroso capitano garibaldino.

Monumenti e luoghi da vedere