Comune di Ferruzzano

Ferruzzano è un comune italiano di 771 abitanti della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

Origini del nome

Le ipotesi sull’origine dell’attuale toponimo sono essenzialmente due:

  • potrebbe venire da un prediale Ferrucianus o da un cognome Ferocianus 
  • da Vruzzano, nome dialettale di Bruzzano, il cui sito anticamente si trovava presso Ferruzzano, avrebbe avuto luogo l’attuale nome.

Informazioni:

Sito istituzionale:

www.comune.ferruzzano.rc.it

La Storia

Il nome di Ferruzzano è composto dal sostantivo “Ferru” (ferro) e dall’aggettivo “nzanu” (sano) ciò vorrebbe dire “ferro saldo”, ossia “ferro che non si rompe”. Questa denominazione deriva forse, dal fatto che la posizione del paese situato su una collina quasi inaccessibile, naturalmente fortificata, doveva renderlo inespugnabile. Come tutti i paesi della riviera, anche Ferruzzano dovette spingersi verso l’interno, a seguito delle incursioni dei Saraceni, che infestarono la costa, seminando rovine e distruzione d’ogni genere. Fu casale di Bruzzano, appartenente alle famiglie Marullo conte di Condojanni, Canotto (1550 – 1592), agli Staiti (1592 – 1674) e, per successione femminile, ai Carafa che lo tennero fino al 1806, data d’eversione della feudalità. Con l’istituzione dei Comuni e dei Circondari, legge francese del 4 Maggio 1811, Ferruzzano era elevato a comune e incluso nel Circondario di Staiti. In questa disposizione era confermato nel riordino che, per legge 1 Maggio 1816, il Borbone dava alla Calabria; allora, Ferruzzano contava 600 abitanti. Fu gravemente danneggiato dai movimenti tellurici del 1783 e del 1907.

Arte e cultura

Il centro storico di Ferruzzano, che sorge sul cucuzzolo della collina, a 474 metri sul livello del mare, da cui dista appena nove chilometri, per la sua splendida posizione geografica, offre uno sguardo panoramico a trecentosessanta gradi: la piazza Belvedere (San Giuseppe) e i tre Calvari costituiscono i punti strategici da cui si possono osservare le suggestive montagne dell’Aspromonte Orientale, i vari paesi che lo costellano: Brancaleone, Bruzzano, Staiti, Samo, Sant’Agata, Caraffa, Bianco, Africo Nuovo e soprattutto nelle limpide giornate di ogni stagione, tutti i paesi della costa Nord Orientale, fino a punta Stilo. Le viuzze, poi, con le “lamie” costituiscono un’attrattiva veramente particolare, le “vinelle” e le “rughe” richiamano ancora una vita sana e spensierata non soltanto per i ragazzi ma anche per gli adulti. I piccoli pianerottoli e gradini delle scale delle caratteristiche case, ormai disabitate, richiamano facilmente alla memoria l’immagine della “vecchierella che novellando” con le amiche trascorreva il tempo che i lavori della campagna le lasciavano libero. E che dire delle bellezze naturalistiche !! Il Bosco di Rudina, geloso custode di piante di altissimo valore, tanto da essere riconosciuto dalla Comunità Europea luogo SIC, e di numerosi palmenti di origine bizantina, scoperti di recente dal Prof. Orlando Sculli, è diventato meta di tanti esperti escursionisti e studiosi che vi arrivano da varie università. La “Rocca del Caruso”, che sorge maestosa a guardia di tutte le zone confinanti, le fontane, a sorgente naturale, di “Zagaria” nel bosco di Rudina, di “Scrisà”, dello “Scalone”, in località Stinchi, di “Santu Petru”, della “Portella”, di “Strangio”, dei “Frati”, e quelle di “Stroffa” e di “Saccuti”, rappresentano dei percorsi suggestivi per tutti gli amanti della natura e sono punti di richiamo della vita del paese nel passato. La vita laboriosa dei “Ferruzzanoti” (Ferruzzanesi) può essere in parte testimoniata dagli antichi attrezzi di lavoro esposti in una simbolica mostra sulla “civiltà contadina”, allestita nella struttura di un vecchio asilo di proprietà del Comune. Un’altra attrattiva è costituita dal Santuario della Madonna della Catena, che sorge a Sud del paese, sul limite tra il Comune di Ferruzzano e quello di Bruzzano. E’ un santuario che, secondo la tradizione, è conteso dai cittadini dei due paesi, prova ne è che ancora oggi, nel giorno della festa della Madonna, che cade la prima domenica del mese di settembre, la statua deve essere portata fuori dalla chiesa, dove si va in pellegrinaggio, al calar del sole, per essere portata in processione a Bruzzano, dove si svolgono i festeggiamenti religiosi e civili. Tra il paese Antico e la Marina, si trova il caratteristico Borgo di Saccuti, anticamente denominato “Baracche”, forse perchè, in seguito al terremoto del 1907, la popolazione, rimasta, senza tetto, ha costruito nell’immediatezza delle case-baracche, ormai ricostruite in muratura. E’ un borgo molto accogliente, dove la gente assapora ancora momenti di intensa vita relazionale, soprattutto durante la stagione estiva, quando arrivano non soltanto i nostri emigrati, ma tante altre persone che, in questi ultimi anni, dimostrano di sapere apprezzare i valori della vita sociale e i sapori dei frutti della terra. La zona nuova del paese è rappresentata dalla frazione della Marina, dove, pur essendoci ancora “scheletri di case”, vive la maggioranza della popolazione che, ormai da anni, si adopera a inserire Ferruzzano, a pieno titolo, nel polo centri turistici ionici. Oggi, più che mai, infatti, il nostro paese grazie anche al clima di operosa collaborazione fra tutti i cittadini, è in una iniziale fase di sviluppo turistico, soprattutto perchè costa e collina rappresentano due aspetti incantevoli di paesaggio che affascina persino il passante frettoloso. I diversi colori del mare, la larga spiaggia, la ghiaia, che nelle giornate apriche invitano al relax, al divertimento, a vari momenti di aggregazione sociale, a tutte le ore, animano il lungomare, che in ogni estate, e non soltanto, diventa meta privilegiata di tanti amici-stranieri. Si tratta di una spiaggia e di una costa che furono rifugio per i Greci, i quali sbarcati qui, vi si fermarono, pare, per circa dieci anni, prima di arrivare nella località “Scavi di Locri” loro prima colonia. Il promontorio “Capo Bruzzano”, con la lussureggiante pineta da cui si può ammirare l’orizzonte e l’omonima scogliera furono per i Greci il porto naturale, il luogo dove trovarono asilo prima di unirsi agli indigeni dell’entroterra e fondare la “Potamia” (attuale Bruzzano, San Luca).

I Palmenti di Ferruzzano

Ferruzzano è il paese con il più alto numero di Palmenti al mondo: antiche vasche (solitamente due), scavate nella roccia e collegate da un canale, in cui avveniva la pigiatura dell’uva per produrre il mosto.Ne sono stati censiti più di 160 su l’intero territorio comunale.

Utilizzati in scala industriale tra l’età ellenistica e tutta quella romano imperiale, l’utilizzo si è protratto quasi fino ai giorni nostri. Sono presenti in tutta l’area del Mediterraneo, dalla Georgia (che presenta esemplari di quasi 3.000 anni fa) al Portogallo, passando per la Spagna, l’Italia, la Francia, etc.

Sono presenti alcuni esemplari millenari che riportano la croce bizantina, incisioni greche o armene, la loro presenza testimonia l’alta vocazione vitivinicola del territorio. Ai beni si sta interessando su spinta del Prof. Orlando Sculli, il Fondo Ambiente Italiano.

Ferruzzano nel Cinema 

Nel 2015 a Ferruzzano è stata ambientata la pellicola Agarthi – una storia da non raccontare. L’opera, che ottenne un buon successo nazionale ed internazionale, è dedicata alle vittime del terremoto che nel 1907 interessò il territorio ferruzzanese. Il film viene presentato a Londra, Monaco di Baviera, Francoforte e Lussemburgo. Nell’ottobre 2015, il libro box Agarthi è consegnato al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, per la conservazione nella Biblioteca del Quirinale a Roma.

Nel 2016 viene filmata a Ferruzzano (Frazione Saccuti) l’opera cinematografica Rica – l’ultima grande storia (pellicola inerente tematiche sociali rilevanti e basata sulle musiche dei Beatles). Il progetto filmico verrà presentato a Liverpool, Londra e Roma. In seguito a tale avvenimento, l’Amministrazione Comunale, intitolerà a John Lennon il nascente anfiteatro della cittadina (unica struttura dedicata all’artista in Calabria). Nel 2017, sempre tra gli splendidi scenari del borgo antico di Ferruzzano, viene filmato “Sanremo: pallido Fiore”. L’opera che avrà un buon successo a livello nazionale, viene presentata presso il prestigioso Teatro Ariston di Sanremo (IM). Gli attori, gli autori, unitamente agli studenti dei Licei “G. Mazzini” di Locri, che hanno cooperato attivamente alla realizzazione del progetto filmico, vengono ricevuti al Quirinale dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella a cui consegnano una copia dell’opera. Le tre opere filmiche e culturali sono state curate dall’artista Bruno Panuzzo. Nel 2018 va in scena la serie Zero, Zero, Zero, che dopo una prima tornata di riprese a New Orleans ha girato a Ferruzzano il maggior numero di scene per poi muoversi alla volta di Messico, Marocco, e altri piccoli borghi dell’Aspromonte (San Luca, Bova, etc.). La scelta di girare a Ferruzzano il maggior numero di riprese non è stata casuale: a detta del regista Trapero i colori dorati della roccia arenaria utilizzati per costruire le abitazioni ormai abbandonate, unitamente a un panorama mozzafiato alle spalle del borgo hanno costituito una suggestiva cornice. A novembre dello stesso anno, vanno in scena le riprese di Via dall’Aspromonte, tratto dall’omonimo romanzo di Pietro Criaco.

Punti di interesse

Chiese 

  • Madonna dell’Addolorata
  • Madonna del Mare
  • S. Giuseppe
  • Chiesa Evangelica