Comune di Grotteria

Grotteria è un comune italiano di 2876 abitanti della Città Metropolitana di Reggio Calabria in Calabria. Località gettonata dai turisti per la sua posizione strategica, con la stessa breve distanza tra mare e monti e il suo magnifico borgo.

Grotteria è una cittadina della Vallata del Torbido nella Locride, è uno dei territori più vasti sul versante jonico della provincia di Reggio Calabria 4º dopo Reggio Calabria, San Luca,Caulonia.

Informazioni:

Sito istituzionale:

www.comune.grotteria.rc.it

La Storia

Le origini di Grotteria sono incerte. Sembra sia stata fondata, prima dell’XI secolo a.C. dal greco Idomeneo che costruì in quel luogo un tempio dedicato alla dea Minerva. Per questa ragione il centro fu chiamato Eruma Atenaies (Castel di Minerva). In seguito fu occupato dai locresi che lo rinominarono Athenaeon forse per la presenza di edifici dove si insegnavano le scienze e le arti. Quando l’imperatore romano Augusto occupò molti luoghi della Calabria (compresa Grotteria) il nome della cittadina fu nuovamente modificato in Crypta-Aurea (Grotta d’oro). Nella zona circostante il centro abitato, infatti, esisteva una miniera dalla quale si estraevano minerali tra cui anche oro e argento. Nel X secolo d.C. i Saraceni invasero le coste calabre costringendo le popolazioni a spostarsi nelle zone più interne.

Anche i grotteresi abbandonarono le abitazioni, portandosi sulla cima di una collina, nel tentativo di difendersi dagli attacchi via mare. Contemporaneamente la Calabria fu soggetta al dominio bizantino e Grotteria risentì molto dell’influenza di Costantinopoli. Usi, costumi, riti religiosi e denominazioni si adeguarono alle tradizioni degli invasori. Anche il nome del torrente Zarapotamo, che scorre nei pressi del paese, deriva dal greco e vuol dire “fiume asciutto”. Pochi anni dopo, però, i Normanni si insediarono nella regione e Grotteria fu inserita nella contea di Ruggiero d’Altavilla con giurisdizione sui territori compresi tra Squillace e Reggio Calabria.

All’inizio del XII secolo il paese diventò signoria indipendente, acquisendo una notevole importanza. Ma questo momento di prosperità durò poco perché nel 1160 e nel 1184 due violenti terremoti si abbatterono su Grotteria, provocando danni e vittime. Con l’arrivo degli Svevi nel XIII secolo il borgo rifiorì e verso il 1458 Grotteria fu a capo di un’importante contea, avendo ben 32 casali sotto la sua dipendenza tra cui i centri di Martone, Mammola, Siderno, Gioiosa Jonica e San Giovanni. Raggiunse il suo massimo splendore nel 1507 quando la sua giurisdizione raggiunse la massima estensione. Nel frattempo si diffuse l’uso della lingua volgare e il paese fu denominato Grottarea, poi Grottaria, quindi Grotteria. In seguito ai danni provocati dal terremoto del 1783 si avanzò l’ipotesi di trasferire il centro storico altrove, ma si scelse invece di ricostruirlo.

Tra il XIV e XVIII secolo molte dinastie feudali possedettero Grotteria, dai Caracciolo ai De Luna, ai D’Aragona de Ayerbe, ai Carafa. Questi ultimi lo tennero a lungo, e in due distinte fasi, fino al 1806.

Nel 1806 Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone, fu acclamato re di Napoli. Col nuovo riordino amministrativo che ne seguì Grotteria diventò circondario con giurisdizione sui territori di Mammola, Gioiosa Jonica, Martone e San Giovanni. Ma ancora una volta la cittadina fu devastata. Il 13 novembre 1855, infatti, un violentissimo temporale distrusse le abitazioni e inondò le campagne, riducendo molte famiglie in miseria.

Arte e cultura

Monumenti e luoghi d’interesse

Architetture religiose

La religiosità dei grotteresi è testimoniata dal fatto che, nella sua storia, Grotteria giunse a possedere ben 23 luoghi di culto. Oggi rimangono la chiesa di San Giorgio Martire (detta San Domenico); quella di San Nicola; il santuario del Santissimo Crocifisso; la Cattolica dei greci parrocchia Santa Maria assunta (Matrice); la Cappella della Concezione; la chiesetta di Sant’Antonio, e la chiesa di recente costruzione, Molte altre non esistono più: la chiesa del Carmine, la chiesa di San Giorgio, la chiesa di Valverde, la chiesa del Soccorso, la chiesa della Trinità, la cappella di Sant’Onofrio, la chiesa della Santissima Annunziata, la chiesa detta dell’Oratorio, la chiesetta/cappella della Bofia detta Madonna della scala.

Architetture civili

Percorrendo le vie del paese, si possono ammirare diversi portali che ornano le facciate dei principali Palazzi, testimonianza della storia del paese, ed elemento distintivo e di prestigio delle famiglie nobili locali. Generalmente i blocchi che compongono i portali sono in granito e lo stemma nobiliare è inserito nella chiave di volta, con sotto inciso l’anno di costruzione. Della loro storia si occupa ampiamente la “Cronaca di Grotteria”.

 

Siti archeologici

  • Necropoli arcaica 
    È il complesso sepolcrale più importante venuto fin ora alla luce (XI-VI secolo a.C.), nel quale sono stati ritrovati molti corredi funerari, consistenti in ceramiche graffite e incise, di produzione locale.
  • Necropoli greche 
    Complesso sepolcrale di età classica costituito da tombe del tipo a cappuccina, di rito a “seppellimento”. Secondo complesso costituito da sepolcri a cappuccina, di rito a “inumazione” con corredi funerari contenenti anche ceramiche figurate. Terzo complesso di costruzioni murarie di cui rimangono scarsi resti delle fondamenta.
  • Necropoli romana 
    Costituita da sepolcri a cappuccina, in prossimità della quale si suppone l’esistenza di resti di una “villa rustica” latina. Reperti archeologici sono stati trovati nelle contrade Santo Stefano, Bombaconi, Pirgo, Zinnì, Farri, Agliola, Ricciardo, Marcinà, Seggio e Cambruso.