Comune di Siderno

Siderno (Sidernu o Siderni in calabrese, Sideròni in greco-calabro) è un comune italiano di 18.231 abitanti della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
La città è composta dal borgo antico, posto in collina, denominato Siderno Superiore (che si trova a 194 m s.l.m.) e dalla parte moderna, denominata Siderno Marina, sviluppatasi a ridosso della Costa dei Gelsomini.
Siderno, al centro della Locride è il più grande e popoloso centro abitato presente sulla costa Jonica, tra Reggio Calabria e Catanzaro.
Il territorio si suddivide in numerose frazioni: Campo, Donisi, Ferraro, Flavia, Fossecalì, Garino, Grappidaro, Gonìa, Lamia, Mirto, Oliveto, Pellegrina, Perticia, Pezzillini, Salvi, San Policarpo, Siderno Superiore, Trigoni, Vennarello, Zammariti.

Informazioni:

Sito istituzionale:

www.comune.siderno.rc.it

La Storia

La storiografia e l’archeologia ritengono Siderno un sito di “origine antica”, ma non si hanno informazioni precise circa la sua origine anteriormente al 1220, quando il toponimo compare nei documenti d’età sveva. Il nome potrebbe derivare dalla famiglia Siderones o dal greco Sideros, che indicherebbe l’antico quartiere delle fonderie dell’antica Locri. Alcuni storici ritengono che fu una colonia greca risalente all’VIII-VI secolo a.C. Nel 1250 Siderno fu sotto il dominio dei conti Ruffo di Catanzaro, ai quali seguirono altri feudatari. Il paese subì numerosi danni in seguito al terremoto del 1783 che colpì quasi tutta la Calabria. Con la conseguente ricostruzione la zona costiera iniziò a popolarsi, diventando, così, un importante polo commerciale. Siderno dopo essere stato una contea/frazione di Grotteria, nel 1811, divenne comune autonomo. Nel 1869 la sede del comune passò da Siderno Superiore a Siderno Marina.

Origine della Marina di Siderno
La marina di Sidèroni (antico nome del luogo) era costituita da diversi raggruppamenti, primo fra tutti il nucleo attorno alla Torre e alla cappella di Porto Salvo abitato da pescatori e marittimi, e l’altro composto da agricoltori e massari, denominato Circhetto. Altri villaggi erano sparsi in tutto il territorio (infatti, il territorio di Siderno è una costellazione di contrade). Nel territorio rurale di Siderno emergevano dal verde molte ville padronali, nelle quali soggiornavano il possidente e la famiglia nel periodo dei raccolti, da giugno alla vendemmia. Tra il Settecento e l’Ottocento lo «scarricaturi» (il pontile di scarico) di Siderno diventò uno degli scali marittimi più importanti del Meridione, richiamando molti commercianti e imprenditori dalle zone tirreniche calabresi, dalla Sicilia e dal Napoletano, che a Siderno decisero di impiantare varie attività. Verso la metà del Settecento, nella Marina di Siderno sorse una delle primissime industrie, probabilmente in anticipo rispetto alla rivoluzione industriale. L’opificio era destinato alla produzione di salnitro, materia prima nella preparazione della polvere da sparo, di cui faceva parte anche il carbone estratto nelle modeste miniere del vicino paese di Agnana.

Cinta muraria
Della cinta muraria del Cinquecento restano solo pochi resti. La cinta muraria fu innalzata da Vincenzo Carafa. Tra il XVII e il XIX secolo venne in parte demolita per esigenze urbanistiche mentre la torre fu completamente distrutta dal terremoto del 1908 In passato le porte della città erano tre: la porta di Salita Arco, la porta verso Passioti e Pozzilloni e la porta nel quartiere Ianora.

Monumenti e luoghi d’interesse

Reperti storici
Un resto scultoreo greco (raffigurante una testa) fu trovato in contrada Salvi. Un altro reperto, meno conosciuto e più generico, è una mozza colonna di granito liscio attribuibile al periodo imperiale romano, rinvenuta tra fine Settecento e primo Ottocento, (dopo il 1809 perché deposta presso la chiesa di Portosalvo, sorta in quell’anno), proveniente con molte probabilità dalle rovine di una villa romana prediale, detta Schiriminghi, ritrovata nell’attuale contrada Randazzo. Altre tombe e manufatti di epoca antica sono stati rinvenuti nei pressi della fiumara Novito, non lontano dalla cosiddetta Timpa Tenda.

Architetture religiose

  • Chiesa di Santa Maria di Portosalvo
    La chiesa di Portosalvo si trova nel cuore di Siderno Marina e sorge vicino al luogo dove sorgeva l’antica chiesa. Presenta una facciata ornata da lesene dotate di capitelli e coperta da un timpano. Il suo interno è suddiviso in tre navate; da notare la statua lignea di Maria SS. di Portosalvo, nell’abside centrale, oltre al pulpito e alla fonte battesimale in marmi policromi. La statua di Maria SS. di Portosalvo è un’opera di notevole pregio esecutivo, realizzata nel 1819 dalla scultore Francesco Verzella. Lateralmente alla navata di sinistra si trova una piccola cappella che custodisce diverse opere. L’edificio è adornato da diversi dipinti e varie decorazioni, opere del decoratore e pittore liturgico maestro Guido Faita da Montalto Uffugo. Sono presenti inoltre varie opere marmoree e bronzee, come la porta bronzea, realizzata nel 1987 dallo scultore calabrese Giuseppe Correale e la cena di Emmaus. Il portale bronzeo è composto da otto pannelli con iconografie raffiguranti scene della vita di Gesù e Maria; i primi quattro sono: l’Annunciazione dell’Angelo, la Natività, la Fuga in Egitto, la visita di Maria a Santa Elisabetta ed esprimono tutta la teologia mariana; seguono le Nozze di Cana, la Deposizione, la Pentecoste e l’Assunzione. Al fianco della chiesa sorge un campanile alto 33 metri.
  • Chiesa di Santa Maria dell’Arco (o di Santa Caterina)
    La Chiesa, che sorge nella parte moderna di Siderno, fu costruita nel 1536 ma fu danneggiata più volte dai terremoti e ricostruita alla fine dell’Ottocento. L’attuale Chiesa fu aperta al culto nel 1934. Ha una struttura molto semplice, una facciata sobria e l’interno a tre navate. All’interno si trova la statua lignea della “Regina Pacis”, opera dell’allora giovane scultore sidernese Correale, appena diciassettenne, che nel 1944 la scolpì da un unico tronco di legno. La statua si trova su una base intagliata con due angeli accanto che reggono la scritta “Regina Pacis Ora Pro Nobis”. Degni di nota, anche il quadro raffigurante la Madonna dell’Arco (datato 1910), e la statua della Madonna di Lourdes (festeggiata il 31 di maggio).
  • Chiesa della Madonna del Carmine (Siderno Marina)
    La Chiesa, fondata nel 1924 per riedificare la precedente, una baracca di legno distrutta da un incendio, divenne successivamente oratorio delle Suore di Maria Immacolata. Il portale fu donato da Vittorio Emanuele III. La Chiesa è a pianta ovale, possiede la statua della Madonna del Carmine (scampata all’incendio), altre statue più recenti come quella di San Nicola di Bari, del Sacro Cuore di Gesù, di Maria Immacolata e di San Giuseppe.
  • Chiesa di San Nicola di Bari
    La Chiesa di San Nicola di Bari risale al periodo normanno (sec. XI). L’edificio è stato ricostruito nel sec. XVII con chiara ispirazione tardo-rinascimentale. Della struttura originaria conserva probabilmente la struttura a tre navate e i pilastri in pietra locale. Nel 1742 la porta d’ingresso della Chiesa fu posta a oriente, mentre originariamente era situata secondo l’uso greco a occidente. Al centro, preceduto da una breve scalinata, si apre il portale litico di provenienza locale, ornato da colonnine con capitello ionico, rette da plinti che sorreggono un architrave con coronamento decorativo a timpano curvilineo. Si segnala la balaustra dell’altare maggiore, fantasiosa opera dell’artista partenopeo Vincenzo Trinchese (1775). In una piccola nicchia sul portale è collocata una statuetta marmorea quattrocentesca raffigurante San Nicola benedicente. Prezioso e degno di nota è il frontale del tabernacolo con rilievi figurativi a bassorilievo e la balaustra in marmi policromi della stessa struttura, a transenna barocca. Al suo interno sono conservate tantissime opere degne di nota come la statua lignea di San Nicola di Bari, la statua marmorea di Santa Caterina d’Alessandria, San Francesco da Paola, San Giuseppe, Sant’Antonio da Padova, Maria Immacolata, Madonna del Rosario,Madonna della purità, Madonna Addolorata, Gesù Risorto, e San Giovanni Evangelista. Oltre all’altare in stile barocco, custodisce alcune preziose tele di Scuola Napoletana del XVII secolo, tra le quali quella posta sull’altare maggiore raffigurante la Madonna con Gesù bambino tra San Nicola e San Giuseppe. Va ricordato il tesoro di S. Nicola, ricco di argenti e ori. Il portale della facciata è di semplici forme baroccheggianti. Il contesto della Chiesa è il borgo di Siderno Superiore, dove si ammirano alcuni palazzi del Settecento ornati di portali e cornici di pietra, alcuni dei quali sottoposti a recente restauro. Prospiciente alla Chiesa Matrice, c’è l’omonima Piazza di S. Nicola con affaccio panoramico sulla costa.
  • Chiesa di San Carlo Borromeo (Siderno Superiore)
    La Chiesa intitolata a San Carlo Borromeo si trova nel centro di Siderno Superiore. La sua costruzione risale alla fine del XVI secolo. All’esterno vi è una facciata classica intervallata da elementi barocchi e un portale in tufo con un arco a sesto ribassato, finte colonne laterali e un timpano spezzato con all’interno la data 1854. L’interno, a una navata, presenta un altare tardo barocco in marmi policromi e alcune cappelle laterali, tra le quali quella dedicata al beato M. Ligorio. Attualmente l’edificio è chiuso al culto e in attesa di recupero.
  • Convento dei padri domenicani (Siderno Superiore)
    Il convento risale alla prima metà del Seicento e fu fondato dal frate dell’ordine domenicano, Paolo Piromalli. In seguito fu danneggiato dal terremoto del 1783. Fu restaurato e riaperto nel 1798. Nel 1809 fu occupato dai francesi e tutti i beni contenuti al suo interno furono venduti all’asta. Il convento fu acquistato in seguito dalla famiglia Macrì per passare poi ai Campoliti, i quali lo usarono per abitazione privata. Oggi del convento restano solo pochi resti, tra i quali il chiostro.

Le Chiese presenti nelle contrade sono:
la Chiesa dell’Immacolata del Mirto, la Chiesa dell’Annunziata di Salvi, la Chiesa di Maria Regina della Famiglia a Vennarello, e la Chiesa della Madonna del Rosario, di Donisi.

Architetture civili

  • Palazzo De Mojà (Siderno Superiore)
    La struttura risale al XVII secolo e si trova vicino alla piazza dedicata a San Nicola; fu la residenza di una famiglia nobiliare spagnola. Il palazzo è caratterizzato da balconcini con cornici a tripla ghiera in pietra, finestre quadrate, un portale in pietra con arco a tutto sesto. Da qui si accede a un androne con volta a botte pavimentato a lastroni e ciottolato e a un atrio dal quale parte una scalinata. Il palazzo è stato da pochi anni recuperato dall’amministrazione comunale ed è sede di numerosi eventi culturali.
  • Palazzo Falletti (Siderno Superiore)
    Costruito alla fine del XVII secolo per opera della famiglia Falletti presenta tre livelli. Nella facciata principale vi è un portale in pietra con un arco a tutto sesto e bugne miste (portale dichiarato monumento nazionale). Lo stemma in marmo bianco della famiglia Falletti è situato al centro del portale. Accanto al portale vi sono quattro finestre e un balcone in ferro battuto. In una grata in ferro sono incise le iniziali di famiglia G.B.F.L. (Giovanni Battista Falletti Lamberti). All’interno vi è un androne coperto da volte a crociera da cui parte una scalinata in pietra.
  • Palazzo Correale-Santacroce (Siderno Superiore)
    Magnifico palazzo settecentesco su due livelli. Il palazzo presenta un portale con arco a tutto sesto nel quale vi è una particolare scultura rappresentante tre volti umani. All’interno da vedere l’atrio coperto da volta a crociera e la scalinata in pietra.
  • Palazzo Calautti (Siderno Superiore)
    L’edificio risale al Seicento. Presenta un portale in pietra con arco a tutto sesto, una piccola finestra quadrata con inferriata e un balcone. Sul palazzo vi sono alcune iscrizioni latine che raccontano la sua storia.
  • Palazzo Englen (Siderno Superiore)
    Edificio nobiliare del XVIII secolo, nel Palazzo dormì Re Ferdinando IV di Borbone.
  • Palazzo Audino (Siderno Superiore)
    Un raffinato palazzo edificato nel XIX secolo. Presenta delle decorazioni molto eleganti sulle finestre e balconcini in ferro battuto.
  • Casa Amato (Siderno Superiore)
    Edificio che risale nel suo nucleo originario alla fine del Cinquecento. Il suo aspetto attuale è frutto di importanti modifiche apportate agli inizi del Novecento. Nota di interesse è la facciata posta a mezzogiorno che presenta un portico che si affaccia su un caratteristico giardino mediterraneo. Il cortile di casa Amato è punto di incontro culturale nelle manifestazioni estive.
  • Casa Albanese
    Qui si riunivano gli oppositori del regime fascista durante la seconda guerra mondiale. Edificata nel 1770 dalla famiglia Albanese, presenta una facciata decorata da finte lesene e un tetto terrazzato. È circondata da un grande giardino nel quale sorge una colonna greca.
  • Villa Albanese
    Costruita nel 1920, la villa in stile Liberty è circondata da un ampio parco. Qui visse il senatore del Regno Giuseppe Albanese e soggiornarono membri della famiglia reale Savoia-Aosta.